Cronache dal Multiverso
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Il presente blog non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico, essendo aggiornato in relazione alla disponibilità e alla reperibilità dei materiali e a totale discrezione dei singoli collaboratori. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale, ai sensi della Legge n. 62 del 7-03-2001. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono copyright dei legittimi autori.

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Cronache dal Multiverso

B_NORM    
view post Posted on 27/9/2010, 14:10 by: TETRACTYSReply
 

Fantaparodia surreale, 28214 caratteri, versione 1.7


IL DELIRIO DEL PRESIDENTE
di
Leonardo Boselli



Ogni riferimento a persone e cose esistenti nella realtà o
a fatti veramente accaduti è da ritenersi del tutto casuale.


     “Dopo le ultime fatiche causate dai lavori parlamentari e dall’attività di governo, il Presidente si è concesso alcuni giorni di vacanza per riposare ed effettuare il suo consueto check-up periodico.”
     I comunicati ufficiali non aggiungono altro: poche righe relegate nelle pagine interne dei giornali. Ecco, invece, quello che è accaduto veramente.


     Il Presidente stava riposando sul letto della sua stanza d’ospedale. Gli amici più cari, radunati intorno a lui, gli tenevano compagnia, scherzando, ridendo e ricordando i vecchi tempi.
     A un tratto entrò nella camera il suo medico personale, il quale, con un cenno, invitò i presenti ad allontanarsi. Questi, salutando, lasciarono la stanza.
     Il medico era molto preoccupato. Prima di parlare, alzò ancora una volta la lastra che teneva in mano e la osservò con attenzione contro la luce di un neon.
     Il Presidente, che fino a quel momento aveva ostentato la sua solita allegria, si fece scuro in volto e chiese preoccupato: «Cosa c’è? Qualcosa non va?»
     «Non ne sono certo,» rispose il medico, «c’è solo una macchiolina nel cervello. All’ultimo check-up avevo pensato che fosse un falso positivo, ma ora è più evidente.»
     «Che cosa significa? Può essere grave?»
     «Non sono un esperto nel campo, sono un cardiologo. Qualcosa c’è, ma occorre uno specialista.»

     I primari di neurologia e di oncologia dell’ospedale furono chiamati d’urgenza. Di fronte alla lastra rimasero perplessi; ordinarono una TAC, una risonanza e altri sei tipi diversi di analisi ciascuno, ma era chiaro che non avevano idea di cosa potesse trattarsi. Fecero inoltre i nomi di alcuni esperti che era opportuno chiamare a consulto, ma non riuscirono a mettersi d’accordo su quale fosse la specializzazione più adatta a chiarire se ci fosse o meno un problema.
     Il Presidente, già esasperato per essere relegato in un letto d’ospedale, mal sopportava di non avere la situazione sotto controllo, così sbottò dicendo: «Ci penso io. Voglio il miglior diagnosta al mondo.»
&nb...

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Tags:
fantaparodia,
racconti,
surreale
Comments: 0 | Views: 96Last Post by: TETRACTYS (27/9/2010, 14:10)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/9/2010, 17:46 by: TETRACTYSReply
 

Thriller, 19993 caratteri, versione 1.0


OGNI DIECI SECONDI
di
Leonardo Boselli



     Mike Wilson era seduto al tavolo della cucina e stava pulendo la sua pistola d’ordinanza, una Beretta 90two. Dopo averla smontata, lubrificò con cura le guide di scorrimento e le sedi delle parti mobili del carrello; poi versò qualche goccia di solvente e passò più volte uno scovolo nell’anima della canna.
     «Sembri mamma quando lava le orecchie a Tommy» disse Jennifer ridendo.
     Mike si voltò e vide sua figlia che lo stava osservando. «Jenny, credevo che fossi in camera tua».
     «È quasi ora di cena e devo preparare».
     «Allora tolgo subito il disturbo» disse, e rimontò in fretta l’arma: sua moglie non voleva che maneggiasse la pistola quando c’erano i figli in giro. Terminato l’assemblaggio, inserì i proiettili nel caricatore.
     Jennifer, che aveva osservato con attenzione tutti i pezzi sparsi sul tavolo, chiese: «Papà, perché quella pallottola ha la punta rossa?»
     «Questa? Perché è a salve; vuol dire che fa solo tanto rumore».
     «So cosa significa, ma se non è pericolosa, a che ti serve?» chiese ancora più incuriosita.
     «A fare tanto rumore» ripeté Mike sorridendo, e inserì quell’ultimo proiettile nel caricatore. «Dai, prepara la tavola. Tra poco la mamma sarà qui», e le scompigliò la frangetta bionda con una mano.
     Lei si ritrasse e protestò: «Papà, smettila! Non trattarmi come una bambina, non la sono più da un pezzo», ma per lui era inconcepibile che la sua Jenny avesse già quindici anni.

*    *    *

     Jim Daniels era seduto a gambe incrociate sul suo letto. Stava tentando di studiare storia da un’ora, ma capì che non avrebbe mai superato il test fissato per il giorno dopo, così scagliò il libro sul pavimento; quindi prese un fagotto che aveva nascosto nel cassetto del comodino e lo aprì. Di fronte a lui, sul fazzoletto disteso, era appoggiata una pistola, una Beretta 92, con due caricatori da dieci colpi. Era bellissima, a parte l’abrasione del numero di serie.
     Passò le dita sul calcio, poi lo impugnò, inserì con decisione uno dei caricatori e fece sco...

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Tags:
racconti,
thriller
Comments: 0 | Views: 70Last Post by: TETRACTYS (21/9/2010, 17:46)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/8/2010, 14:37 by: TETRACTYSReply
 

Fantascienza, 37228 caratteri, versione 3.0


L’ALBERO DELLE SCELTE
di
Leonardo Boselli


     Il futuro. Chi pensa di poterlo prevedere è solo un pazzo che illude se stesso. Il saggio, però, sa che quel pazzo non è lontano dalla verità: ciò che non è impossibile, prima o poi, in qualche parte del Cosmo, accadrà. Magari non in questa porzione d’Universo e neppure nelle sue vicinanze; ma succederà e si ripeterà più e più volte.
     Eppure, tra tutti gli eventi possibili, lo stolto crederà di non vivere mai quelli che desiderava, perché la sua memoria è solo un istante nell’eternità e la sua volontà è più mutevole del tempo.

     (Dalla XLII Sutra dei Maestri Kahnwon)


     New York City, 24 settembre 2075

     Quella sera Mike Pizzileo si trovava suo malgrado al piano attico del Grattacielo Shennong, sede degli uffici americani della Zhìnéng-Jī Corporation.
     Il consueto ricevimento per la “Festività della Luna” era in pieno svolgimento. I dirigenti e numerosi dipendenti, con i rispettivi coniugi, conversavano nell’ampio salone intorno ai buffet, mentre solerti camerieri robot riempivano bicchieri e vassoi.
     Mike si era defilato in un angolo tranquillo con una ciotola di riso cantonese e un bicchiere di birra Tsingtao. Ma l’oasi di quiete che si era ritagliato avrebbe avuto vita breve: Robert Connor, un espansivo collega del reparto “ricerca e sviluppo”, puntò dritto su di lui non appena lo vide.
     «Zăo. Nǐ hǎo ma?» chiese Robert.
     Mike avrebbe voluto rispondergli: “Bié zài dărăo wŏ le!”, ma si limitò a un più amichevole: «Bene, grazie».
     «È proprio una festa riuscita, come tutti gli anni», affermò Robert. «Non trovi?»
     «Certo».
     «Il cibo poi è ottimo» disse e, dopo aver dato un’occhiata alla ciotola di Mike, aggiunse: «Ti consiglio di assaggiare anche gli involtini primavera, sono squisiti».
     «OK».
     Robert si sedette. Dai bisillabi ricevuti in risposta aveva intuito che l’amico era in uno dei suoi momenti bui, così provò a confortarlo.
     «Mike, pensi ancora a Susan?»
      «Sì, ma preferisco non parlarne. Sai, mi vengono s...

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Tags:
fantascienza,
racconti
Comments: 0 | Views: 134Last Post by: TETRACTYS (25/8/2010, 14:37)
 

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