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Fantaparodia surreale, 28214 caratteri, versione 1.7
IL DELIRIO DEL PRESIDENTE di Leonardo Boselli
Ogni riferimento a persone e cose esistenti nella realtà o a fatti veramente accaduti è da ritenersi del tutto casuale. “Dopo le ultime fatiche causate dai lavori parlamentari e dall’attività di governo, il Presidente si è concesso alcuni giorni di vacanza per riposare ed effettuare il suo consueto check-up periodico.” I comunicati ufficiali non aggiungono altro: poche righe relegate nelle pagine interne dei giornali. Ecco, invece, quello che è accaduto veramente.
Il Presidente stava riposando sul letto della sua stanza d’ospedale. Gli amici più cari, radunati intorno a lui, gli tenevano compagnia, scherzando, ridendo e ricordando i vecchi tempi. A un tratto entrò nella camera il suo medico personale, il quale, con un cenno, invitò i presenti ad allontanarsi. Questi, salutando, lasciarono la stanza. Il medico era molto preoccupato. Prima di parlare, alzò ancora una volta la lastra che teneva in mano e la osservò con attenzione contro la luce di un neon. Il Presidente, che fino a quel momento aveva ostentato la sua solita allegria, si fece scuro in volto e chiese preoccupato: «Cosa c’è? Qualcosa non va?» «Non ne sono certo,» rispose il medico, «c’è solo una macchiolina nel cervello. All’ultimo check-up avevo pensato che fosse un falso positivo, ma ora è più evidente.» «Che cosa significa? Può essere grave?» «Non sono un esperto nel campo, sono un cardiologo. Qualcosa c’è, ma occorre uno specialista.»
I primari di neurologia e di oncologia dell’ospedale furono chiamati d’urgenza. Di fronte alla lastra rimasero perplessi; ordinarono una TAC, una risonanza e altri sei tipi diversi di analisi ciascuno, ma era chiaro che non avevano idea di cosa potesse trattarsi. Fecero inoltre i nomi di alcuni esperti che era opportuno chiamare a consulto, ma non riuscirono a mettersi d’accordo su quale fosse la specializzazione più adatta a chiarire se ci fosse o meno un problema. Il Presidente, già esasperato per essere relegato in un letto d’ospedale, mal sopportava di non avere la situazione sotto controllo, così sbottò dicendo: «Ci penso io. Voglio il miglior diagnosta al mondo.» &nb...Read the whole post...
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