Cronache dal Multiverso
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Il presente blog non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico, essendo aggiornato in relazione alla disponibilità e alla reperibilità dei materiali e a totale discrezione dei singoli collaboratori. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale, ai sensi della Legge n. 62 del 7-03-2001. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono copyright dei legittimi autori.

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B_NORM    
view post Posted on 1/7/2011, 01:21 by: TETRACTYSReply
 

Cyberzen, 7806 caratteri, versione 1.0


WOLF3D
di
Leonardo Boselli



     Il dischetto da tre pollici e mezzo recava un'etichetta con su scritto “Wolf3D”. Un amico gliel’aveva consegnato come una reliquia preziosa e aveva detto: «Provalo, ti divertirai».
     A casa, davanti al PC, attese che Windows 3.1 terminasse la sua fase di inizializzazione e, dopo aver inserito con attenzione il dischetto nella sua feritoia verticale, ne esplorò il contenuto.
     Erano presenti vari files tra cui un readme in inglese e un programma d’installazione. Senza altri indugi, lo mandò in esecuzione e il lettore cominciò a macinare dati.
     Dopo aver inserito alcuni parametri predefiniti, sul monitor apparve finalmente la barra che indicava il progresso dell'operazione. Non ci volle molto e, alla fine, venne eseguito il gioco vero e proprio.
     La schermata mostrava l'immagine d’un uomo armato, un prigioniero in fuga, nascosto nell'oscurità, dietro l’angolo di un lungo corridoio. Dall'altro lato un soldato nazista, una guardia di ronda, percorreva ignara quello stesso corridoio. L'immagine faceva presagire ciò che sarebbe successo: era efficace e permetteva di immedesimarsi nella sorte del protagonista, un prigioniero che doveva fuggire dal castello di Wolfenstein, braccato da feroci guardie armate.
     In un attimo selezionò l'opzione New Game e si trovò in una cella spoglia e claustrofobica. L'ambiente visualizzato era di un incredibile realismo. Fino a quel momento non aveva mai visto nulla di simile, alla fantastica risoluzione della VGA estesa, con grafica tridimensionale e tutti quei colori. La SoundBlaster poi stava eseguendo una colonna sonora inquietante che lo immergeva ancor di più in quell'atmosfera sospesa.
     Sembrava che il suo PC, dopo aver scritto innumerevoli lettere e svolto banali calcoli tra le celle di un foglio elettronico, avesse aspettato mesi per esprimere le sue vere potenzialità e lo stesse facendo tutto in una volta, nella creazione di un mondo virtuale da esplorare.
     Si rese conto che quel programma stava sfruttando al massimo le capacità del processore AMD a 40 MHz, gli 8 Mb di RAM e i chip della scheda grafica e di quella sonora. Si chiese anche come fosse possibile che la sua normalissima VESA in local bus potesse visualizzare un ambiente in tre dimensio...

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Tags:
cyberzen,
racconti
Comments: 0 | Views: 68Last Post by: TETRACTYS (1/7/2011, 01:21)
 

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