Cronache dal Multiverso
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Il presente blog non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico, essendo aggiornato in relazione alla disponibilità e alla reperibilità dei materiali e a totale discrezione dei singoli collaboratori. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale, ai sensi della Legge n. 62 del 7-03-2001. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono copyright dei legittimi autori.

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Cronache dal Multiverso

B_NORM    
view post Posted on 16/3/2011, 17:12 by: TETRACTYSReply
 

Fantascienza, 14467 caratteri, versione 2.0


LITTLE BOY NOW
di
Leonardo Boselli



     Hiroshima, 6 agosto 1945 ore 8.00
    Tre aeroplani americani volavano nel cielo del Giappone e si stavano avvicinando al loro obbiettivo secondario, la città di Hiroshima. Il bersaglio primario, la città di Kokura, era al riparo di uno spesso strato di nuvole.
    Nessuno saprà mai quale farfalla, a migliaia di chilometri di distanza, con il suo battito d’ali, abbia determinato il clima giapponese in quella calda giornata d’agosto, e neppure quale catena d’eventi fosse stata necessaria perché 80 mila persone inconsapevoli stessero per perdere la vita in un istante. Il loro dramma però si stava per consumare, inesorabile.
    I radar della contraerea giapponese rilevarono l’intrusione, ma l’allarme non venne dato: quale pericolo poteva costituire una coppia di bombardieri accompagnati da un ricognitore? Non si poteva sprecare il carburante razionato per contrastare incursioni così poco rilevanti.
    Invece il B-29 Enola Gay trasportava un terribile carico di morte: Little Boy, il “ragazzino”, una bomba atomica, la prima che stesse per essere utilizzata su un bersaglio operativo. Si trattava di un ordigno lungo tre metri, di settanta centimetri di diametro, pesante quattro tonnellate. In quel metro cubo scarso di volume era stipata la potenza distruttiva di 13 chilotoni di TNT, cioè 13 milioni di chili di tritolo. Pochi avevano idea di cosa fosse una bomba atomica, ma presto in molti ne avrebbero sperimentato gli effetti sulla loro pelle.
    Alle otto e un quarto, l’ordigno venne sganciato sul centro della città. Subito il B-29 scartò dalla sua rotta per acquistare velocità e allontanarsi in fretta.
    La bomba scese a 580 metri d’altezza e il sensore di pressione decise che era giunto il momento di scatenare l’inferno.
    Kenichi Morita aveva dieci anni. Quel giorno era malato e riposava a letto nella sua stanza. Faceva molto caldo. All’improvviso vide un bagliore insopportabile, che i suoi occhi non riuscivano a sostenere. Si alzò a fatica, curioso di capire cosa stesse succedendo, quando percepì un poderoso boato accompagnato da uno spostamento d’aria che frantumò porte e finestre e sconquassò le pareti. Attraversando gli infissi infranti, con pezzi di muro che ancora gli ...

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fantascienza,
racconti
Comments: 0 | Views: 43Last Post by: TETRACTYS (16/3/2011, 17:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/3/2011, 13:35 by: TETRACTYSReply
 

Fantascienza, 12600 caratteri, versione 1.2


LITTLE BOY
di
Leonardo Boselli



     Hiroshima, 6 agosto 1945 ore 8.00
     Tre aeroplani americani volavano nel cielo del Giappone e si stavano avvicinando al loro obbiettivo secondario, la città di Hiroshima, perché il bersaglio primario, la città di Kokura, era al riparo di uno spesso strato di nuvole.
     Nessuno saprà mai quale farfalla, a migliaia di chilometri di distanza, con il suo battito d’ali, abbia determinato il clima giapponese in quella calda giornata d’agosto, e neppure quale catena d’eventi fosse stata necessaria perché 80 mila persone inconsapevoli stessero per perdere la vita in un istante. Il loro dramma però si stava per consumare, inesorabile.
     I radar della contraerea giapponese rilevarono l’intrusione, ma l’allarme non venne dato: quale pericolo poteva costituire una coppia di bombardieri accompagnati da un ricognitore? Non c’era abbastanza carburante per contrastare incursioni così poco rilevanti.
     Invece il B-29 Enola Gay trasportava un terribile carico di morte: Little Boy, il “ragazzino”, una bomba atomica, la prima nella storia che stesse per essere utilizzata su un bersaglio operativo. Si trattava di un ordigno lungo tre metri, di settanta centimetri di diametro, pesante quattro tonnellate. In quel metro cubo scarso di volume era stipata la potenza distruttiva di 13 chilotoni di TNT, cioè 13 milioni di chili di tritolo. Pochi avevano idea di cosa fosse una bomba atomica, ma presto in molti ne avrebbero sperimentato gli effetti sulla loro pelle.
     Alle otto e un quarto, l’ordigno venne sganciato sul centro della città. Subito il B-29 scartò dalla sua rotta per acquistare velocità e allontanarsi in fretta.
     La bomba raggiunse i 580 metri d’altezza e il sensore di pressione decise che era giunto il momento di scatenare l’inferno.
     Kenichi Morita aveva dieci anni. Quel giorno era malato e riposava a letto nella sua stanza. All’improvviso vide un bagliore insopportabile, che i suoi occhi non riuscivano a sostenere. Si alzò a fatica, curioso di capire cosa stesse succedendo, quando percepì un poderoso boato accompagnato da uno spostamento d’aria che frantumò porte e finestre e sconquassò le pareti. Correndo sui vetri infranti, con pezzi di muro che ancora gli cadevano addosso, uscì dall’abitazione e salì su un luogo elevato: di fronte a lui un...

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fantascienza,
racconti
Comments: 0 | Views: 66Last Post by: TETRACTYS (6/3/2011, 13:35)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/8/2010, 14:37 by: TETRACTYSReply
 

Fantascienza, 37228 caratteri, versione 3.0


L’ALBERO DELLE SCELTE
di
Leonardo Boselli


     Il futuro. Chi pensa di poterlo prevedere è solo un pazzo che illude se stesso. Il saggio, però, sa che quel pazzo non è lontano dalla verità: ciò che non è impossibile, prima o poi, in qualche parte del Cosmo, accadrà. Magari non in questa porzione d’Universo e neppure nelle sue vicinanze; ma succederà e si ripeterà più e più volte.
     Eppure, tra tutti gli eventi possibili, lo stolto crederà di non vivere mai quelli che desiderava, perché la sua memoria è solo un istante nell’eternità e la sua volontà è più mutevole del tempo.

     (Dalla XLII Sutra dei Maestri Kahnwon)


     New York City, 24 settembre 2075

     Quella sera Mike Pizzileo si trovava suo malgrado al piano attico del Grattacielo Shennong, sede degli uffici americani della Zhìnéng-Jī Corporation.
     Il consueto ricevimento per la “Festività della Luna” era in pieno svolgimento. I dirigenti e numerosi dipendenti, con i rispettivi coniugi, conversavano nell’ampio salone intorno ai buffet, mentre solerti camerieri robot riempivano bicchieri e vassoi.
     Mike si era defilato in un angolo tranquillo con una ciotola di riso cantonese e un bicchiere di birra Tsingtao. Ma l’oasi di quiete che si era ritagliato avrebbe avuto vita breve: Robert Connor, un espansivo collega del reparto “ricerca e sviluppo”, puntò dritto su di lui non appena lo vide.
     «Zăo. Nǐ hǎo ma?» chiese Robert.
     Mike avrebbe voluto rispondergli: “Bié zài dărăo wŏ le!”, ma si limitò a un più amichevole: «Bene, grazie».
     «È proprio una festa riuscita, come tutti gli anni», affermò Robert. «Non trovi?»
     «Certo».
     «Il cibo poi è ottimo» disse e, dopo aver dato un’occhiata alla ciotola di Mike, aggiunse: «Ti consiglio di assaggiare anche gli involtini primavera, sono squisiti».
     «OK».
     Robert si sedette. Dai bisillabi ricevuti in risposta aveva intuito che l’amico era in uno dei suoi momenti bui, così provò a confortarlo.
     «Mike, pensi ancora a Susan?»
      «Sì, ma preferisco non parlarne. Sai, mi vengono s...

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fantascienza,
racconti
Comments: 0 | Views: 134Last Post by: TETRACTYS (25/8/2010, 14:37)
 

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