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Giallo, 14052 caratteri, versione 1.1
A COSA STAI PENSANDO? di Leonardo Boselli
Il cadavere era disteso nel parcheggio dell’autogrill di Serravalle Pistoiese, direzione Firenze. Giaceva supino in mezzo ai rifiuti caduti da un cestino stracolmo, circondato da mozziconi e macchie d’olio assorbite dall’asfalto. Il suo vestito elegante strideva accanto a quella spazzatura. Quell’uomo, stempiato e sovrappeso, doveva avere cinquant’anni, ma ne dimostrava di più. Dava l’impressione di essere benestante, forse un libero professionista, o almeno lo era stato, visto che adesso era morto. Accanto a sé aveva una pistola, una semiautomatica calibro 22, e più indietro aveva lasciato a terra due bossoli. L’ispettore Luca Finzi, un quarantenne alto e magro, si trovava a pochi metri dal corpo, e osservava il lavoro degli agenti che stavano terminando le misurazioni. Poco lontano, una piccola folla di curiosi si assiepava dietro il nastro collocato intorno alla scena del crimine, mentre, lungo l’autostrada A11, camion e automobili sfrecciavano indifferenti in entrambe le direzioni, ignari della tragedia che si era consumata. «Una strana storia» disse uno degli agenti all’ispettore. «Chissà perché ha sparato. Il conducente dell’auto bersagliata giura di non conoscerlo.» Poco lontano, un giovane bruno un po' più che ventenne, vestito alla moda, era piantonato da un altro agente, in attesa di essere nuovamente interrogato. Ripeteva di non aver mai visto la vittima in vita sua, eppure quell’uomo sembrava aver sparato proprio a lui. Continuava a dire di aver avuto fortuna, perché l’auto non aveva riportato neppure un graffio. La sua vettura, una Mercedes CLS grigio metallizzato nuova fiammante, si trovava a un paio di metri dal cadavere con lo sportello del conducente aperto, mentre dietro si notavano chiaramente i segni di una brusca frenata. L’ispettore Finzi non rispose al commento dell’agente. Era distratto e non riusciva a concentrarsi. Era tornato dalle ferie la sera prima e già si trovava alle prese con quella vicenda assurda. Ripensava al Mar Rosso, alle immersioni, a Debora con e senza bikini, alla brezza del giorno e, soprattutto, alle calde notti. Mentre riviveva quei bei momenti, si accorse che il commissario Ghersi, suo superiore, e il medico legale Mancuso stavano tornando dal bar dell’Autogrill, dov’erano andati a bere un cappuccino. «Fate sgomberare questa gente» ordinò il commissario agli agenti, mentre si faceva la...Read the whole post...
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- giallo,
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