Cronache dal Multiverso
Condividi

Friends
Friend

Statistics
F_STATS
Cronache dal Multiverso have:
43 articles, 7 comments, 11 members,
2,819 total visits, 6 monthly visits

The newest member is TETRACTYS1

Most users ever online was 33 on 22/10/2012, 00:51


Il presente blog non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico, essendo aggiornato in relazione alla disponibilità e alla reperibilità dei materiali e a totale discrezione dei singoli collaboratori. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale, ai sensi della Legge n. 62 del 7-03-2001. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono copyright dei legittimi autori.

Logo
Cronache dal Multiverso

B_NORM    
view post Posted on 25/7/2012, 07:49 by: TETRACTYSReply
 

Giallo, 3920 caratteri, versione 1.0


L’ULTIMA IMPRONTA
di
Leonardo Boselli



     Sherlock Holmes stava esaminando con attenzione il reperto con la sua lente d'ingrandimento quasi ignorando l'ometto che gli stava accanto.
     Il professor Jeffrey Wilkes non aveva un aspetto appariscente. Di piccola statura, portava degli occhiali spessi e indossava un abito scuro piuttosto dimesso.
     «Quando ha cominciato esattamente?», chiese il dottor Watson.
     «Molti anni fa. Non ricordo», rispose con una vocetta stridula.
     Watson lo incalzò con un tono disgustato: «E quante sono?»
     Wilkes si tolse gli occhiali, scoprendo due piccoli occhi miopi, e annunciò solenne: «Trecentodue».
     «Ma, se mi è lecito domandarlo», chiese ancora Watson, «perché ha cominciato?»
     «Beh, ho sempre avuto una passione per i labirinti, gli arabeschi, le spirali e...».
     «E quando ha scoperto che non ne esistono due uguali, le è sembrata una collezione unica al mondo, non è vero?», concluse Holmes.
     Watson ignorò il commento e continuò: «Si rende conto che la sua collezione è piuttosto insolita?»
     «Non posso negarlo».
     Holmes ripose la falange dell'indice destro che aveva finito di esaminare e iniziò a osservarne un'altra nella teca. L'etichetta riportava un nome: Fryderyk Chopin. «Questa è mummificata perfettamente», constatò ammirato.
     «Sì, è uno dei miei pezzi più pregiati, l'orgoglio della mia collezione», replicò l'ometto. «Lo prenda pure, ma lo tratti con attenzione».
     «Ne stia certo», rispose Holmes piccato. Quindi strinse con delicatezza la falange tra le dita guantate e si mise a osservare interessato i dermatoglifi del polpastrello. Seguiva le creste e i solchi per trovare i punti caratteristici dell'epidermide. Era uno dei suoi talenti: avrebbe riconosciuto l'impronta di quel dito dopo anni, se avesse avuto modo di rivederla.
     Watson, non nascondendo il ribrezzo, sbottò: «Ora che ci ha mostrato questa macabra esposizione, può spiegarci perché ha voluto un nostro consulto? Anche se lei ci è stato raccomandato dall'ispettore Lestrade, ciò non significa che può abusare del nostro tempo».
     L'ometto si rimise gli occhiali e fissò Watson con sufficienza.
   &...

Read the whole post...



Tags:
corti,
giallo
Comments: 0 | Views: 113Last Post by: TETRACTYS (25/7/2012, 07:49)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/10/2010, 14:01 by: TETRACTYSReply
 

Giallo, 14052 caratteri, versione 1.1


A COSA STAI PENSANDO?
di
Leonardo Boselli



     Il cadavere era disteso nel parcheggio dell’autogrill di Serravalle Pistoiese, direzione Firenze. Giaceva supino in mezzo ai rifiuti caduti da un cestino stracolmo, circondato da mozziconi e macchie d’olio assorbite dall’asfalto. Il suo vestito elegante strideva accanto a quella spazzatura.
     Quell’uomo, stempiato e sovrappeso, doveva avere cinquant’anni, ma ne dimostrava di più. Dava l’impressione di essere benestante, forse un libero professionista, o almeno lo era stato, visto che adesso era morto. Accanto a sé aveva una pistola, una semiautomatica calibro 22, e più indietro aveva lasciato a terra due bossoli.
     L’ispettore Luca Finzi, un quarantenne alto e magro, si trovava a pochi metri dal corpo, e osservava il lavoro degli agenti che stavano terminando le misurazioni. Poco lontano, una piccola folla di curiosi si assiepava dietro il nastro collocato intorno alla scena del crimine, mentre, lungo l’autostrada A11, camion e automobili sfrecciavano indifferenti in entrambe le direzioni, ignari della tragedia che si era consumata.
     «Una strana storia» disse uno degli agenti all’ispettore. «Chissà perché ha sparato. Il conducente dell’auto bersagliata giura di non conoscerlo.»
     Poco lontano, un giovane bruno un po' più che ventenne, vestito alla moda, era piantonato da un altro agente, in attesa di essere nuovamente interrogato. Ripeteva di non aver mai visto la vittima in vita sua, eppure quell’uomo sembrava aver sparato proprio a lui. Continuava a dire di aver avuto fortuna, perché l’auto non aveva riportato neppure un graffio. La sua vettura, una Mercedes CLS grigio metallizzato nuova fiammante, si trovava a un paio di metri dal cadavere con lo sportello del conducente aperto, mentre dietro si notavano chiaramente i segni di una brusca frenata.
     L’ispettore Finzi non rispose al commento dell’agente. Era distratto e non riusciva a concentrarsi. Era tornato dalle ferie la sera prima e già si trovava alle prese con quella vicenda assurda. Ripensava al Mar Rosso, alle immersioni, a Debora con e senza bikini, alla brezza del giorno e, soprattutto, alle calde notti.
     Mentre riviveva quei bei momenti, si accorse che il commissario Ghersi, suo superiore, e il medico legale Mancuso stavano tornando dal bar dell’Autogrill, dov’erano andati a bere un cappuccino.
     «Fate sgomberare questa gente» ordinò il commissario agli agenti, mentre si faceva la...

Read the whole post...



Tags:
giallo,
racconti
Comments: 0 | Views: 218Last Post by: TETRACTYS (23/10/2010, 14:01)
 

Search: